martedì 15 aprile 2014

Pastiera

      



Questo squisito dolce è il vessillo della pasticceria napoletana nel mondo e fin dall'antichità è stata apprezzata da re, regine e personaggi famosi.
Le suore del convento di San Gregorio Armeno erano maestre nella preparazione delle pastiere e confezionavano le pastiere per le case patrizie e per la ricca borghesia partenopea.

Si racconta che Maria Teresa d'Austria, moglie del re Ferdinando II di Borbone, soprannominata dai soldati "la regina che non ride mai", cedendo alle insistenze del marito, finì per assaggiare una fetta di pastiera e non potè fre a meno di sorridere. A questa reazione pare che il re, con evidente soddisfazione, abbia esclamato: - Per far sorridere mia moglie ci voleva la pastiera. Ora mi toccherà aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo - .

Si narra che la pastiera accompagnasse le antiche feste pagane per il ritorno della primavera.
Difatti anche gli ingredienti della pastiera conservano una valenza simbolica.
La ricotta, addolcita dallo zucchero è la trasfigurazione delle offerte votive di latte e miele tipiche delle cerimonie cristiane.
Il grano è simbolo di ricchezza e fecondità; le uova simbolo di rinascita; l'acqua di fior d'arancio, presagio della primavera.

Ingredienti per due pastiere.
Pasta frolla secondo la vostra ricetta - 1Kg. di ricotta - 8oo g. di zucchero - 700 g. di grano - 7 uova intere - 3 tuorli - una vanillina - 200 g. di scorzette di arancia candita - metà fialetta Millefiori

Setacciare la ricotta e amalgamarvi lo zucchero. Lasciare una mezza giornata nel frigo.
Trascorso il tempo necessario, aggiungere il grano precotto (non è necessario cuocerlo, ma se si preferisce una parte si può passare al setaccio); le uova, i tuorli, le scorzette e l'aroma.
Stendere nei ruoti la sfoglia, versare il contenuto, poggiare le striscioline e cuocere, posizionando a metà forno, a 180° q.b. poi abbassare la gradazione e continuare la cottura. (Per cuocere due pastiere, stanotte sono andata a letto alle due)

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